Dai movimenti ai sindacati, a Roma mobilitazione “allargata” contro sfratti e sgomberi

Non solo il movimento per il diritto all’abitare, gli abitanti dei residence o i sindacati di categoria come Unione Inquilini. Per la giornata nazionale contro sfratti sgomberi, che ha visto iniziative di protesta in decine di città italiane, a essersi mobilitato a Roma, con un presidio in piazza Santi Apostoli, è un “aggregato largo”, che va dalla Cgil di Roma e del Lazio alle decine di associazioni e realtà sociali della Rete dei numeri pari, passando per Libera, gli studenti di Link Roma, Si Cobas, Cub, associazioni come A buon diritto e Alterego, l’Arci e i partiti Pap, Prc e Si. Realtà differenti, “con modalità diverse di portare avanti la lotta politica” spiegano dal microfono, decise a dare corpo a un percorso di mobilitazione che unisce “tutti coloro che chiedono politiche strutturali e progetti per le città a misura del fabbisogno reale”.

Nel mirino dei manifestanti c’è il decreto Salvini “che unisce il contrasto ai flussi migratori alle misure per la sicurezza urbana” il commento di Paolo Di Vetta del movimento per il diritto all’abitare, “spingendo tutti coloro che non arrivano alla fine del mese (sono 5 milioni le persone che in Italia vivono in condizioni di povertà assoluta, ndr), che lottano per un diritto al reddito e alla casa, che si oppongono allo sfruttamento, migranti e italiani, nel medesimo imbuto”. Un decreto che “introduce pene più severe per chi occupa, che ritiene che un blocco stradale possa essere punito fino a 6 anni di reclusione e che per i migranti può voler dire perdere addirittura il diritto all’asilo”.

E se la giornata aveva come obiettivo principale quello di ribadire il diritto all’abitare, il presidio è stato convocato per le 16 in piazza Santi Apostoli, proprio di fronte a quella Prefettura che ha ormai da oltre un mese sul tavolo la circolare del ministero dell’Interno che sblocca gli sgomberi. “Abbiamo chiesto un incontro con la Prefettura per poter parlare di questa situazione” hanno fatto sapere i manifestanti, in parte abitanti delle occupazioni della capitale, decisi a far valere “la propria legittima difesa a resistere nelle occupazioni senza alternative concrete”.

Per Unione Inquilini “va sbloccata una situazione che non è più sostenibile” le parole del segretario romano Fabrizio Ragucci. Proprio ieri, ricorda Unione Inquilini in una nota, “la mozione ‘sfratti zero’ presentata da Stefano Fassina è stata respinta ieri dall’Aula Giulio Cesare a causa dell’astensione da parte della maggioranza a Cinque Stelle. Ragucci che punta il dito contro la “narrazione di Salvini, non coerente con i veri problemi della città”. Perché “il vero problema” commenta Roberto Giordano della Cgil di Roma e del Lazio “sono le disuguaglianze”. E la piaga dell’emergenza abitativa, come “abbiamo visto con i numerosi sgomberi senza soluzione, da via Vannina a via Costi, è trasversale a migranti e italiani” commenta Valentina Calderone di A Buon Diritto.

Non è solo una questione di razzismo. Per Andrea Alzetta “come dimostra la sentenza della Corte di Cassazione di Firenze, che stabilisce che in merito alle occupazioni vada ristabilita legalità in ogni caso, è l’idea che sia il mercato a stabilire chi può avere un posto e chi no”. In piazza anche gli studenti di Link Roma: “In una città che vede 200.000 studenti fuori sede a fronte di poco più di 2000 posti alloggio messi a disposizione dell’ente regionale per il diritto allo studio è necessario rimarcare la necessità di un fronte unitario sul tema dell’abitare”.

Il prossimo appuntamento è in programma per sabato 13 ottobre con un corteo che partirà alle ore 15 da piazza Vittorio per raggiungere il centro della città. In mattinata, a partire dalle 10, proprio in piazza Vittorio si terrà l’assemblea cittadina scattata dall’appello ‘Sei uno di noi’ che ha già raccolto oltre 300 firme e che porterà il 10 novembre ad una manifestazione cittadina contro le disuguaglianze.

Il presidio in piazza Santi Apostoli si chiude intorno alle 19 senza alcun incontro con le istituzioni. “La Prefettura ha scelto di non incontrare in alcun modo i manifestanti e di non valutare a pieno la portata dell’aggregato largo che oggi si è mobilitato”. Il prossimo appuntamento sarà di nuovo ‘di piazza’ con il corteo di sabato. 

http://www.romatoday.it/politica/presidio-prefettura-sfratti-sgomberi-10-ottobre-2018.html

 


Roma, giornata internazionale sfratti zero: “No al decreto sicurezza e immigrazione”

Movimenti e comitati di quartiere della Romanina uniti in via Roccabernarda contro razzismo, povertà e mafia. Sabato 13 ottobre in corteo dalle 15 da piazza Vittorio per raggiungere il centro della città

Oggi in via Roccabernarda i movimenti per il diritto all’abitare, il comitato di quartiere della Romanina, Libera e la Rete dei Numeri Pari si sono dati appuntamento davanti alla villa confiscata al Clan dei Casamonica per dire no al decreto sicurezza e immigrazione durante la giornata internazionale sfratti zero e sgomberi zero. In questa giornata sono state raccolte le tante istanze dei precari della casa uniti contro razzismo, divisione sociale e derubricazione del diritto all’abitare a questione di ordine pubblico.

La priorità politica deve essere l’impegno contro disuguaglianze, povertà e mafie che stanno devastando il paese e la coesione sociale, con la colpevole complicità di chi sposta l’attenzione su falsi problemi o certamente di minore importanza.

“Siamo determinati a chiedere politiche strutturali e progetti per le città che possano finalmente dirsi a misura del fabbisogno reale – sostengono con forza i movimenti per il diritto all’abitare – e siamo qui per affermare l’assoluta distanza tra le politiche di controllo ed esclusione sociale e le necessità abitative e di welfare del paese.

Rifiutiamo la violenza delle pistole taser in dotazione alla forza pubblica e ai vigili urbani, l’aumento delle pene per chi si organizza e occupa per necessità stabili abbandonati, il ricorso alle intercettazioni per prevenire e punire l’invasione di edifici”.

Relativamente all’utilizzo dei beni confiscati e alla lotta alle mafie, “il decreto sicurezza e immigrazione compie enormi passi indietro – dicono dal presidio “Rita Atria” di Libera. La legge 109/96 nasce per far sì che il patrimonio sottratto alle mafie, frutto di violenza e corruzione, diventi patrimonio di tutti e tutte, tornando alle comunità”.

Intanto, “alla Romanina è nato un percorso importante che vede una comunità divenire sempre più solidale, con percorsi di inclusione e formazione che coinvolgono scuole e comitati di quartiere. Qui le ville dei Casamonica stanno diventando parchi pubblici e luoghi di socialità per giovani e bambini – sottolinea la Rete dei Numeri Pari – ed è questa la funzione dei beni che possono alleviare le tante difficoltà sociali che vive la città di Roma: una di queste è certamente la questione abitativa”.

Quello di stamattina è stato il lancio di una campagna di mobilitazione sociale importante partita dai movimenti per il diritto all’abitare e raccolta dalle reti sociali del territorio: “Per le 16 di oggi pomeriggio è stato convocato un presidio sotto la sede della Prefettura e sabato 13 ottobre manifesteremo in corteo dalle ore 15 partendo da piazza Vittorio per raggiungere il centro della città. Alziamo la voce e mettiamoci in cammino!”.

https://roma.repubblica.it/cronaca/2018/10/10/news/roma_giornata_internazionale_sfratti_zero_no_al_decreto_sicurezza_e_immigrazione-208650939/

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