SUMMER LAB SUI DIRITTI, BE POP! AL CASTELLO DI SANTA SEVERA

Dal 22 al 25 Luglio, al Castello di Santa Severa (Roma)

Scarica il programma completo della Summer School

 

A Santa Severa, nel Castello sul Mare, A Buon Diritto e Be Pop con il patrocinio della Regione Lazio e di UNHCR Italia – Agenzia ONU per i Rifugiati organizzano 3 giornate di workshop interattivi su questioni di genere, migrazioni e ambiente, con la partecipazione di esperti e rappresentanti di organizzazioni nazionali e internazionali.
All’intero del Summer Lab è previsto un momento di approfondimento sui temi del laboratorio e di formazione sulla raccolta dei dati e sulla loro rappresentazione visiva a cura di onData.

Il Summer Lab è rivolto a persone tra i 18 e i 25 anni interessate a condividere il nostro percorso e con cui collaborare in futuro!

Saranno con noi:

Luigi Manconi / Liscìa  / onData  / Arcigay  / Greenpeace  / Open Arms / Generazione Ponte

Per partecipare al Summer Lab il costo è di 300,00€  incluso il soggiorno al B&B del Castello in camere multiple.
Stiamo lavorando all’attivazione di borse di studio come contributo alla partecipazione. A breve daremo informazioni dettagliate.

È previsto un massimo di 25 partecipanti, iscrizioni aperte fino a esaurimento posti.
Per info scrivi a abuondiritto@abuondiritto.it e info.bepop@gmail.com

Per la pre-iscrizione compila il form in fondo alla pagina
La preiscrizione non comporta adesione definitiva all’iniziativa, ma ci consente di fornire più informazioni e di dare aggiornamenti sulle borse di studio.
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PROGRAMMA

22 Luglio

Accoglienza

h 14:00 Lezione introduttiva di Luigi Manconi, presidente di A Buon Diritto
Prima le persone. I nomi e i cognomi della politica
Per un’azione pubblica che costruisca la mobilitazione collettiva a partire dai bisogni individuali e dalle domande di tutela dei diritti universali. Perché il diritto al lavoro e al reddito non sono cosa diversa dal diritto all’autodeterminazione e a una vita buona.

A seguire Attività a cura di Liscìa

h 20:00 Aperitivo di benvenuto

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23 Luglio

h 9:30 – 13:30 Workshop a cura di Andrea Borruso, Presidente di OnData
Alla scoperta dei dati: ricerca, utilizzo e rappresentazione
Dopo una prima definizione di cosa siano i dati, scopriremo come maneggiarli, selezionarli e accorparli per renderli fruibili e per poterne ricavare infine qualcosa di bello da guardare. E che sia facile da fare capire anche per nostra nonna!
Niente paura, non bisogna essere grafici: ognuno sarà in grado di rappresentare graficamente il proprio set di dati con strumenti accessibili a tutti

  • Cosa sono i dati
  • Dove cercarli
  • In che “forma” sono archiviati
  • Di chi sono e cosa possiamo farci
  • Come leggerli
  • Come elaborarli e farne sintesi
  • Come trasformarli in informazione
  • Come renderli belli e pop

h 15:00 Seminario con Luciano Lopopolo, Presidente di Arcigay / Michela Cicculli e Simona Ammerata, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Angela Condello, Università di Torino
VIOLENTI. Le questioni di genere tra linguaggio e politiche pubbliche
La casa delle donne Lucha y Siesta è un’esperienza di sostegno e accoglienza per donne che escono da situazioni di violenza e un luogo di autodeterminazione politica, sociale e culturale. Si lavora insieme per decostruire gli stereotipi di genere, studiare la violenza maschile sulle donne come fenomeno trasversale e formulare strumenti comunitari di contrasto, immaginando città e territori in grado di reagire ad una condizione che riguarda tutte e tutti. Insieme parleremo dell’esperienza della Casa delle donne e delle sue connessioni con il movimento internazionale Non una di meno e analizzeremo le criticità che ci impediscono di parlare di vera ed efficace lotta al fenomeno della violenza maschile sulle donne da parte di tutti i soggetti coinvolti a livello locale e nazionale. Se infatti La Convenzione di Istanbul, dedicata al contrasto alla violenza di genere, stabilisce i criteri e gli strumenti di cui ogni paese dovrebbe dotarsi, perché l’Italia è ancora in alto mare rispetto alla istituzione di un Osservatorio nazionale che aggreghi i dati? In che modo viene decisa l’apertura di spazi e servizi di accoglienza? Come vengono utilizzati i fondi che le istituzioni europee e nazionali mettono a disposizione per l’intero Paese?

a seguire laboratorio con Maria Vittoria Bulzomì, Citrino Visual&Design Studio

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24 Luglio

h 9:30 Seminario con Giuseppe Onufrio, Direttore esecutivo Greenpeace Italia
Campagna Detox – come eliminare sostanze chimiche pericolose dall’abbigliamento
Grazie al lavoro sui dati, Greenpeace è riuscita a trasformare una campagna di denuncia in un processo di cambiamento che vede protagoniste diverse aziende italiane. A livello di impatto ambientale globale, l’industria tessile è seconda solo al petrolio. Attraverso il racconto del successo di questa campagna, capiremo come i dati possano essere un elemento centrale nella difesa dei diritti dell’ambiente, della salute e nel sostegno ai comitati cittadini come quello delle “Mamme no Pfas”.

a seguire laboratorio con Maria Vittoria Bulzomì, Citrino Visual&Design Studio

h 15:00 Seminario con Open Arms e Generazione Ponte

Porta d’Europa – La società attuale e futura e il valore dell’attivismo. Dai salvataggi in mare ai percorsi di integrazione

Open Arms – Open Arms è un’organizzazione non governativa e senza fine di lucro la cui principale missione è proteggere con la sua presenza in mare le persone che cercano di raggiungere l’Europa fuggendo da guerre, persecuzioni o povertà. Nasce nel 2015 da una società di soccorso marittimo con comprovata esperienza sul litorale spagnolo.
“Open Arms salva i naufraghi: semplicemente questo. Nel momento in cui compie un’operazione di salvataggio, non si chiede chi siano le persone tratte in salvo e quale sia il loro status giuridico, ma si limita a seguire quanto previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, (Convenzione di Montego Bay – 10 dicembre 1982) (UNCLOS), che stabilisce che “il comandante di una nave (…) presti assistenza a chiunque si trovi in pericolo di vita in mare.”
L’identità dei naufraghi e le loro intenzioni, dovranno essere stabilite una volta toccata terra, come previsto da un’altra Convenzione delle Nazioni Unite di fondamentale importanza, quella di Ginevra del 1951, relativa allo status dei rifugiati: “Chiunque nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trovi fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato”, ha il diritto di chiedere a un altro Paese di proteggerlo. Distinguere ciò che accade in mare da ciò che accade in terra, è il primo passo per diminuire la confusione creata a fini esclusivamente propagandistici. Dunque, chi è in pericolo di vita va prima di tutto salvato, poi fatto approdare, nel minor tempo possibile, in un porto sicuro cioè quello di un Paese che certamente garantirà e tutelerà i suoi diritti.

GenerAzione Ponte – Associazione culturale torinese fondata nel 2018 da Abdullahi Ahmmed
“C’è una data che ha cambiato il mio modo di vedere e di vivere qui in Italia: il 3 ottobre del 2013. Quel giorno, nel corso di un naufragio, morirono 368 persone al largo di Lampedusa. Poco tempo dopo quella strage, ho ricevuto una telefonata da un insegnante di un istituto professionale del Piemonte che mi chiese di confrontarmi con alcuni dei suoi ragazzi. 9 su 25 si erano rifiutati di fare il minuto di silenzio per commemorare quella tragedia. Era preoccupato quell’insegnante, e io non avevo neanche esperienza di progetti e laboratori con le scuole però dovevo per forza accettare qual confronto. A incontro svolto capii che il mediatore non deve solo lavorare con i migranti ma anche preparare i territori. E ciò, per me, significa anche andare nelle scuole. In questi sei anni ho incontrato più di 100.000 studenti. E di recente ho fondato un’associazione culturale, Generazione Ponte, insieme ad altri cittadini rifugiati, seconda generazioni di italiani, accomunati dal desiderio di realizzare azioni capaci di essere ponte tra generazioni, realizzare azioni concrete anche per creare ponti tra diverse culture. Ho portato 30 rifugiati di 14 nazionalità a conoscere i luoghi storici della città di Torino: musei ma non solo, tutti i luoghi che hanno fatto la storia dell’Italia. Non si può essere stranieri per sempre, è fondamentale imparare anche a conoscere la società di accoglienza. Bisogna diventare cittadini consapevoli ed essere soggetti attivi e protagonisti del futuro della nostra città e della nostra società”.

h 22:00 Proiezione di Normal, di Adele TulliA seguire incontro con l’autrice

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25 Luglio

h 9:30 -13.30 Attività a cura di Liscìa

Chiusura

 

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