Tra un attacco e l’altro continuamo la battaglia per l’uso pubblico, sociale e culturale del S. M. della Pietà.

Comunicato del 24 Febbraio 2020

Ormai marcia a tappe forzate la cessione del S.Maria della Pietà alla proprietà e gestione sanitaria.

L’ennesimo Polo Sanitario al centro di quello che viene chiamato un “quartiere ospedale”. Un’operazione di “bilancio” per travasare beni e risorse verso un’Azienda Sanitaria che cerca ancora oggi di imporre un piano che ignora le Norme Nazionali, Regionali e Urbanistiche. “Sanitarizzazione” che iniziò Storace con lo smantellamento dei 5 Ostelli della Gioventù finanziati con il Giubileo 2000, e che si è continuata a perseguire negli anni, permettendo alla ASL RM1 di impadronirsi degli edifici. Molti ricorderanno il sogno di realizzare un Campus Universitario o di completare il trasferimento del Municipio Roma XIV all’interno del complesso. E bene, oggi si continua ad impedire l’avvio di quel percorso che dovrebbe dare al quartiere quei servizi al cittadino che mancano.

E’ di gennaio la pubblicazione di un Bando ASL che certifica il passaggio alla gestione sanitaria di un ulteriore Padiglione rispetto ai 25 (su 37) che la Regione intende regalare all’Azienda. Stesso destino a breve per il Padiglione 19.

Questo avviene nonostante la Delibera 40 del 2015 approvata dal Comune di Roma, che sulla carta avrebbe la titolarità a determinare le destinazioni e gli usi, preveda per il S.Maria un uso prevalente socio-culturale e un limite all’uso sanitario di massimo 15 edifici. E nonostante le Norme del Piano Regolatore prevedano la realizzazione di un Piano Urbano Partecipato obbligatorio e che, in un mondo sano, dovrebbe essere approvato prima di fare bandi, dare gestioni, appalti e aprire cantieri.

In questo scenario, si innestano i tentativi di ridurre al silenzio l’Associazione Ex Lavanderia. Prima con il distacco della corrente (Maggio 2017), poi dell’acqua della scorsa settimana, rientrato grazie alla mobilitazione dei cittadini, per finire con voci insistenti che accrediterebbero la presa in gestione da parte del Comune del Padiglione 31 e l’affidamento ad altre associazioni non meglio definite.

L’Associazione Ex Lavanderia ribadisce a tutti ed in particolare al Municipio 14 che la sua funzione di tutela e di salvaguardia del Padiglione 31 al suo legittimo uso culturale ed aperto, iniziata nel 2004, non solo non si è esaurita, ma è oggi più necessaria che mai.

Municipio e Comune di Roma, che oltre a firmare un Protocollo d’Intesa che cede il Complesso alla ASL, scavalca la realizzazione del Piano Urbano e sconfessa la propria stessa Delibera 40, lasceranno alla proprietà dell’Azienda Sanitaria il Padiglione 31 così come gli edifici previsti per la sede municipale. Rimarrà quindi tutto formalmente a destinazione sanitaria.

Alla Sindaca di Roma, che solo nel 2013, incensava la funzione di tutela svolta dall’Associazione Ex Lavanderia (allegato video) ed al Presidente del Municipio Campagna non possiamo che ribadire ciò che diciamo da sempre: è inutile che ci promettiate assegnazioni o coogestioni in cambio del silenzio su quello che sta accadendo sull’intero S.Maria della Pietà. Non abbiamo accettato nel 2004 , nel 2007 né tanto meno lo faremo nel 2020.

Se la nostra presenza e la nostra battaglia in tutela del bene comune vi infastidisce, ostacola i vostri scambi con il Presidente della Regione Lazio Zingaretti o con il Direttore ASL Tanese, assumetevi la responsabilità politica di farci lasciare il Padiglione 31 nell’unico modo in cui potreste riuscirci.
Voi siete il “potere”, voi avete la forza seppur non quella della ragione.
Potrete dire ai vostri nipoti che siete riusciti a fare quello in cui neanche Storace era riuscito.
Noi cercheremo di dire ai nostri che non abbiamo ceduto a Storace e a Veltroni, figuriamoci se cediamo alla Raggi e a Campagna.

Ad oggi, qualsiasi associazione purché non esca dai valori della Costituzione Repubblicana, può utilizzare il Padiglione 31, proporre iniziative, eventi, laboratori in una dimensione pubblica e aperta. Chi non ha secondi fini ed è in buona fede lo sa e lo sperimenta da 15 anni. E non sono pochi.

Voi, non appena vi siete interessati del S.Maria della Pietà avete solo provocato danni e divisioni.

Quindi a noi, più che mai, non resta che rimanere qui:
finché non ritornerete a rispettare le vostre delibere ed a garantire una partecipazione concreta e reale,
finché resterete alle dipendenze di un Direttore Generale invece che al servizio dei bisogni delle cittadine e dei cittadini, finché il S.Maria della Pietà non sarà ciò che descrive la Delibera 40/2015, finché ignorerete le leggi nazionali sull’uso dei redditi da destinare ai pazienti psichiatrici, le Leggi Regionali sulle proprietà, finché continuerete a promuovere percorsi partecipati truccati mentre nei tavoli riservati si decidono le opere esecutive, finché non riporterete la realtà ad una condizione normale, in cui le ASL non possiedono teatri o sedi comunali così come l’AMA non fa cinema e non gestisce scuole d’infanzia, finché non ridate ascolto a voi stessi, come eravate o dicevate di essere, prima che cambiaste idea, obiettivi e soprattutto padroni.

Fino a quel momento, noi saremo qui, a difendere l’uso Pubblico, Sociale e Culturale del Padiglione 31 e degli altri 34 che sono ugualmente un bene comune. Come dal primo giorno.
Quando avremo vinto questa battaglia di civiltà ed esaurito la nostra ragione fondativa ne potremo riparlare. La vostra firma su quel Protocollo non ce lo permette.
Noi siamo sempre gli stessi di quando sorridevate salutandoci ed entravate al Padiglione 31 con espressione di gratitudine e condivisione.

Quelli del Movimento per l’acqua Pubblica, dell’altra economia, dei Gruppi d’acquisto, della difesa del bene collettivo dalle mire privatistiche e di potere, della partecipazione fatta di carne, sangue e consapevolezza.
Voi, invece, chi siete oggi?

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