Sgombero Caravaggio, trovate le alternative per le famiglie: “77 alloggi dall’Ater e 13 dal Comune”

Il quadro emerso dall’incontro con il VIII municipio è stato presentato dal Movimento per il diritto all’abitare nel corso di una conferenza stampa: “Soddisfatti ma non possiamo ancora brindare”

14 giugno 2021 – Di Ylenia Sina – Roma Today

Nessuna famiglia residente nell’occupazione di viale del Caravaggio resterà senza casa dopo lo sgombero. L’operazione non dovrebbe essere effettuata con la forza pubblica. È il quadro emerso al termine dell’incontro di questa mattina tra una delegazione del Movimento per il diritto all’abitare, il municipio VIII, la Regione e l’Ater in merito alle alternative alloggiative per le famiglie che vivono negli ex uffici a Tor Marancia, presentato nel corso di una conferenza stampa nel cortile dell’occupazione. Per le 105 famiglie censite sono state messe a disposizione 77 case popolari da parte di Regione e Ater e 13 da parte del Comune di Roma. 90 alloggi in totale, in quanto è stato deciso che i single dovranno vivere in cohousing.

Il piano è stato salutato positivamente da residenti e attivisti del Movimento anche se, ha spiegato Luca Fagiano, “non possiamo ancora brindare: un po’ perché la soluzione trovata per i single è una ferita, un po’ perché le famiglie non si sono ancora trasferite dentro questi alloggi e speriamo che nei prossimi passaggi burocratici non si nascondano trappole che possano mettere in crisi questo meccanismo”. La soddisfazione nel corso della conferenza stampa è stata comunque palpabile: se il quadro emerso oggi verrà confermato dai fatti nei prossimi giorni si eviterà l’intervento delle forze dell’ordine per cacciare le famiglie dalle abitazioni nelle quali vivono da tanti anni. Tra loro anche Anna Sabatini: “Nonostante le avversità di questo lungo iter le famiglie di Caravaggio hanno resistito, e senza la loro unione e la determinazione del percorso di lotta avviato non avremmo raggiunto questa soluzione”, ha detto nel corso della conferenza stampa alla quale erano presenti anche i candidati a sindaco Stefano Fassina (alle primarie del centrosinistra) e Elisabetta Canitano, per Potere al popolo.

“Mai più Cardinal Capranica”, è stato ribadito riferendosi allo sgombero dell’ex scuola di Primavalle dove le persone, nell’estate del 2019, vennero cacciate dalla forza pubblica e senza soluzioni alternative che non fossero posti letto in un centro di accoglienza. “Non ci siamo arrivati da soli a questo risultato”, ha continuato Fagiano, “dobbiamo ringraziare il muro popolare che ha dimostrato di voler difendere l’occupazione”.

Il nodo delle soluzioni, oltre che necessario a non lasciare le famiglie per strada, è anche politico: “Caravaggio deve rappresentare un punto di svolta. Mancano programmi abitativi e politiche di respiro che non lavorino solo sull’emergenza”, le parole di Fagiano. Un punto sottolineato anche da Paolo Di Vetta: “O la questione abitativa viene assunta come una questione primaria o prima o poi la stessa situazione si riproporrà con la prossima occupazione, con gli sfratti, con i pignoramenti”.

Nei prossimi giorni si terranno altri appuntamenti sul tema dell’abitare: un’assemblea pubblica sabato 19 giugno, in via Bibulo 13 alle ore 10 e una manifestazione nazionale per il 26 giugno sotto il ministero delle Infrastrutture: “Torneremo lì qualche giorno prima della scadenza del blocco degli sfratti che rischia di mandare per strada almeno 500mila famiglie in Italia, per chiedere una soluzione per tutti e un piano decennale di edilizia pubblica”.

https://www.romatoday.it/politica/sgombero-caravaggio-soluzioni.html

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