Stop al ddl Bisa: passaggio da casa a casa, non da casa a cella!

La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sta per accingersi a votare una proposta di legge, la n. 566 prima firmataria l’on. Bisa della Lega, che criminalizza il diritto alla casa, calpestando i diritti umani e la Costituzione del nostro Paese.

Per questo lanciamo un fortissimo appello alle organizzazioni sociali, del volontariato, a tutta la società civile, alle autorità locali e alle forze politiche progressiste, per intervenire subito per evitare che venga scatenata da questo Governo l’ennesima caccia al povero.

Questa proposta di legge, avente oggetto nominale norme per reprimere le occupazioni di “domicilio altrui”, attraverso gli emendamenti di relatore e maggioranza vuole colpire invece proprio “l’occupazione o detenzione illegittima di alloggio di proprietà altrui”.

Si pongono così sullo stesso piano i pochi casi di occupazione della prima casa, che non hanno bisogno di nuove fattispecie di reato per essere affrontati e risolti immediatamente, alle occupazioni per necessità di case popolari, colpevolmente non assegnate, alle occupazioni di immobili in disuso pubblici e privati, persino agli sfrattati con sentenza esecutiva.

Questo testo estende e generalizza, invece che cancellare, l’articolo 5 della Legge Lupi, in quanto impone, su semplice deposito di denuncia e parere favorevole del Procuratore della Repubblica, il distacco delle utenze, una gravissima violazione dei diritti umani in quanto interviene, addirittura senza una sentenza, per impedire alle famiglie, anche con minori e malati, di poter accedere ai servizi essenziali per la sopravvivenza.

Questo testo è per molti altri versi incostituzionale, ad esempio il demandare alle forze di polizia il potere di accertamento e sgombero, che, invece, è materia di esclusiva pertinenza del potere giudiziario.

Questo testo è frutto di una narrazione tossica, concimata da anni di martellante propaganda, che trasforma il precario della casa in “furbetto”. Una narrazione che cerca di capovolgere il criterio di legalità, deresponsabilizzando le istituzioni che devono, a termini di legge, garantire il diritto alla casa e il passaggio di casa in casa per tutte le persone che vivono la difficoltà di provvedere a garantirsi un tetto adeguato.

Questo Governo sta cercando di boicottare il diritto all’abitare, rendendolo un problema di ordine pubblico per cercare di nascondere le proprie insolvenze.

Un Governo che ha azzerato il fondo sociale affitti e quello per la morosità incolpevole, aggiungendo benzina all’incendio degli sfratti che già divampa.

Un Governo che non ha previsto alcun finanziamento per l’edilizia residenziale pubblica, anziché rispondere alle 650 mila famiglie in lista di attesa di una casa a canone sociale, con un diritto certificato dai comuni, ma che rimangono senza risposta.

Ci sono circa 50 mila alloggi ERP vuoti e non assegnati, lasciati deperire. Chi risponde di questa illegalità e dello sperpero del danaro pubblico che il degrado comporta?

Vengono emesse ogni anno tra 40 e 50 mila sentenze di sfratto, di cui il 90% per morosità. Chi risponde dell’illegalità delle violazioni dei diritti umani ratificati dall’Italia, del diritto alla casa, alla salute, dell’“omissione di soccorso”, quando famiglie con redditi che darebbero diritto a un alloggio ERP, minori, malati terminali, vengono quotidianamente sfrattati, senza l’intervento pubblico, obbligatorio per legge, necessario a garantire il passaggio da casa a casa?

Se questa proposta di legge dovesse essere, approvata e applicata, immediatamente, nel nostro Paese, occorrerebbe trovare posto nelle carceri per almeno 50 mila nuclei familiari, almeno 200.000 persone, inclusi i minori. Tutti, secondo il centrodestra, da trattare come delinquenti incalliti, da incarcerare con pena da due anni a sette anni.

Per tutte queste ragioni chiederemo l’intervento dell’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite e alle Istituzioni del nostro Paese, garanti della Costituzione e della tenuta della coesione sociale.

Intanto, solleviamo il sipario.

Non permettiamo che il Governo, sotto silenzio e senza i riflettori di un dibattito che coinvolga la società civile e tutti i soggetti impegnati a risolvere la crisi abitativa strutturale dell’Italia, faccia passare norme ferocemente persecutorie nei confronti dei più poveri con aspetti fortemente illiberali, oltre che illegali, tali, perché violano i diritti umani stabiliti da, trattati e convenzioni internazionali, firmati dal nostro Paese e ratificati dalle leggi votate dal Parlamento.

Silvia Paoluzzi

Walter De Cesaris

Per info e/o adesioni: ufficiostampa@unioneinquilini.it o unioneinquilini@libero.it
Adesioni in aggiornamento
– Silvia Paoluzzi, Unione Inquilini – referente tavolo diritto alla casa Agenda Sociale RNP
– Giuseppe De Marzo, responsabile delle poltiche sociali Libera
– Alex Zanotelli
– Angela Ronga, Casa Internazionale delle Donne
– Carlo Cellamare, Professore ordinario di urbanistica presso l’Università “La Sapienza” di Roma
– Giovanni Russo Spena, Giuristi Democratici
– Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini
– Link Coordinamento Universitario
– Stefano Zuppello, presidente Vas
– Toni Pellicane Antonella D’Accardi, A.Si.D.A. 12 Luglio Palermo
– Cesare Ottolini, Coordinatore globale dell’Alleanza Internazionale degli Abitanti
– Misha Maslennikov, Oxfam
– Giustino Scotto d’Aniello, referente sportello casa dell’associazione “Volere la Luna”

– Elena Mazzoni, segretaria fed. Roma-Castelli-Litoranea Partito della Rifondazione Comunista.

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