Roxy bar, condanna Casamonica ripristina la giustizia ma bisogna continuare a illuminare le periferie

“Vergognatevi, siete schifosi, questa Italia fa schifo”. Lo hanno urlato in udienza i parenti di Antonio Casamonica nei confronti dei giudici che hanno condannato l’imputato a 7 anni di carcere per il raid al Roxy Bar. Invitati dai carabinieri a lasciare l’aula, alcuni familiari di Casamonica hanno rivolto insulti anche ai giornalisti. Le reazioni minacciose dei Casamonica alla lettura della sentenza per l’aggressione al bar della Romanina sono la dimostrazione che c’è ancora molto da fare per far fronte alle prepotenze e all’arroganza dei clan in questa città.

La condanna per l’aggressione avvenuta circa un anno fa al Roxy Bar è un importante segnale che ristabilisce un principio di giustizia in un quartiere che per troppo tempo è stato lasciato nelle mani dei Casamonica, e riconosce il coraggio di due donne che hanno infranto il muro di omertà. Ma non basta: oggi come un anno fa bisogna fare di più. Non bisogna lasciare sole quelle donne e quel quartiere divenuto simbolo delle periferie.  Non bisogna spegnere i riflettori ma continuare a lavorare. Tutti insieme, come abbiamo iniziato a fare dallo scorso maggio. La lotta alla mafia non si fa per spot ma giorno dopo giorno. Il Comitato di cittadini della Romanina, la Rete dei Numeri Pari e associazioni come Libera, la Rete NoBavaglio, la Camera del Lavoro e i movimenti per il diritto all’abitare si sono costituiti in un coordinamento, “Quelli del Roxy Bar”, con l’obiettivo di programmare una presenza nei quartieri e nelle scuole «per illuminare le periferie raccontando anche il lavoro difficile e prezioso di tante realtà sane e di gruppi di cittadini perbene». Proprio lo scorso maggio è stata avviata una prima iniziativa a poche centinaia di metri dal Roxy Bar, il “Caffè della legalità”.  Ogni giovedì mattina, nello spazio sociale anziani di via Gregoraci, è stata promossa la lettura allargata dei giornali aperta ai cittadini con ospiti giornalisti, personalità della cultura e delle istituzioni. L’iniziativa si è svolta insieme alla Fnsi, ad Articolo 21, l’Ordine dei giornalisti e all’Università di Tor Vergata. Parallelamente sono stati organizzati corsi e laboratori con i ragazzi e grazie ai docenti delle scuole del quartiere. Da qui prosegue l’impegno a non abbandonare le periferie e continuare ad illuminare i luoghi asfissiati dalla presenza delle mafie.

Per questa ragione il 21 Marzo- Giornata della Memoria e dell’impegno – tanto alla Romanina come a Formia, insieme a Libera e alla Rete dei Numeri Pari, ricorderemo le oltre 900 vittime innocenti delle mafie per ribadire che la lotta alla malavita si fa a cominciare dalla battaglia quotidiana contro le disuguaglianze e le nuove povertà. L’appuntamento è per giovedì 21 marzo per vivere una nuova primavera delle periferie a cominciare dalla Romanina, tutti e tutte insieme.

Rete Numeri Pari

A buon diritto – Action – Arci Roma – Ass. Che Guevara Onlus – Ass. Cult. Colibrì – Ass. Cult. “Laura Lombardo Radice” – Be Free – Bin Italia – Camera del lavoro – Casa Internazionale delle Donne – Casal Boccone – CDQ Romanina – CGIL – Cinecittà Benecomune – Circolo Arci Sparwasser – Cittadinanza e minoranze – Coop. Soc. Eureka I – Coop. Soc. Il Pungiglione – Coop. Soc. ISKRA – Coop. Soc. La Caciarella – Coop. Soc. Prassi e Ricerca – Coop. Sociale Il Cigno a.r.l. – Coop. SS Pietro e Paolo – Coord. Democrazia Costituzionale – Coord. docenti contro mafie e disuguaglianze – Da Sud – Emmaus Roma – Europe Consulting Onlus – Ex Lavanderia – Fare rete ONLUS – FIO.P.S.D – FIOM – Forum Naz. Agricoltura Soc. – I.C. Via dei Sesami – Il Salto – Keccevò – La Frangia – Legacoopsociali – Libera “Francesco Borrelli” IV Mun – Libera “Francesco Vecchio” III Mun – Libera “Rita Atria” VII Mun – Libera “Roberto Antiochia” II Mun – Libera IX Mun – Link – Lunga marcia delle terre mutate – Made in Jail – Movimenti per il diritto all’abitare – Nonna Roma – Parrocchia San Giustino – Part civile – Rete della conoscenza – Rete NoBavaglio – Romaccoglie – Slotmob – SocialPride – Spintime Lab – UIL – Unione Inquilini

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