Fiumicino, lettera al commissario Gualtieri: associazioni chiedono lo stralcio del porto crocieristico al Vecchio Faro

Un coro unanime di voci della società civile si è levato nei confronti del Commissario straordinario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, con una lettera aperta in cui si chiede formalmente lo stralcio del progetto del porto crocieristico privato previsto al Vecchio Faro di Fiumicino. La missiva, firmata da oltre 50 tra associazioni, comitati e realtà ambientaliste, culturali e sindacali, denuncia la mancanza di requisiti di urgenza, legittimità e utilità pubblica dell’opera, inserita attualmente nel Piano delle Opere Giubilari con il numero identificativo 146.

Una richiesta fondata su motivazioni tecniche, giuridiche e ambientali

Le associazioni firmatarie – tra cui il comitato Tavoli del Porto, Rete dei Numeri Pari, Italia NostraLegambiente LazioLIPU/BirdLife ItaliaARCI RomaCGILVerdi Ambiente e Società e molte realtà locali come Mare Libero OstiaRiaccendiamo il Faro e Cittadinanza Attiva Fiumicino – sottolineano che il progetto non può essere considerato coerente con le tempistiche e le finalità del Giubileo 2025. L’opera, infatti, non solo non sarà completata entro l’Anno Santo, ma rischia di compromettere seriamente l’equilibrio ambientale e sociale della zona.

La proposta di realizzare il porto per fasi funzionali, con un primo lotto di “tendering” per l’attracco di piccole imbarcazioni da crociera, è giudicata una soluzione posticcia e priva di reale efficacia, destinata più a giustificare l’intervento che a rispondere a un bisogno concreto del territorio.

Il parere critico di AGCM e Corte dei Conti

A sostegno della richiesta di stralcio arrivano anche due recenti pronunciamenti istituzionali di rilievo:

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha evidenziato l’assenza di una procedura trasparente e ad evidenza pubblica per l’affidamento della concessione, rilevando potenziali violazioni dei principi di concorrenza, imparzialità e legalità. L’AGCM ha inoltre chiesto che sia dimostrato come la funzione crocieristica non sia secondaria rispetto a quella turistica.

La Corte dei Conti, con la delibera n. 32/2024 del Collegio del Controllo Concomitante, ha sollevato rilevanti criticità economico-funzionali, sottolineando la mancanza di un’analisi costi-benefici approfondita, l’assenza di giustificazioni sull’utilità dell’opera in relazione agli obiettivi giubilari e la scarsa trasparenza nella programmazione.

Il rischio di sovrapposizione con il porto di Civitavecchia

Il progetto del nuovo scalo crocieristico privato solleva inoltre il problema di una potenziale concorrenza diretta con il porto statale di Civitavecchia, principale hub crocieristico del Lazio. Tale rischio è stato denunciato dallo stesso Consiglio Comunale di Civitavecchia, che ha approvato all’unanimità l’Ordine del Giorno n. 8984 (ottobre 2024), mettendo in guardia contro un’eccessiva e dannosa sovraccapacità infrastrutturale del sistema portuale nazionale.

Anche il Consiglio del Municipio Roma X ha espresso la sua contrarietà attraverso la mozione n. 24 del 19 giugno 2025, ribadendo la mancanza di coerenza dell’opera con gli interessi delle comunità locali.

Un’opera ad alto impatto e senza valutazioni partecipative

Dal punto di vista ambientale, il progetto del porto insiste su un’area di alto pregio naturalistico, prossima alla Zona di Protezione Speciale del Vecchio Faro, e presenta numerosi rischi idrogeologici, impatti su habitat marini e sulla già congestionata mobilità locale. A fronte di questi impatti, le associazioni denunciano l’assenza di una Valutazione d’Impatto Sanitario e Sociale e la totale mancanza di un percorso partecipativo trasparente con la cittadinanza.

“Stralciare l’opera per restituire senso al Giubileo”

«Alla luce delle criticità emerse – si legge nella lettera -appare evidente che l’Opera n. 146 non risponde ai criteri di urgenza e funzionalità propri del Giubileo, né ai requisiti procedurali della normativa vigente». Per questo, le realtà firmatarie chiedono l’immediato stralcio dell’opera dal Piano delle Opere Giubilari, auspicando che le risorse siano dirottate verso interventi realmente necessari, condivisi e coerenti con i valori di legalità, trasparenza ed equità ambientale. L’appello è ora nelle mani del Commissario Gualtieri, chiamato a una scelta che peserà non solo sul futuro del litorale romano, ma anche sulla credibilità della governance giubilare e sulla tutela dell’interesse pubblico.

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