La Rete dei Numeri Pari condanna fermamente l’abbordaggio da parte delle forze militari del governo di Israele della Global Sumud Flottilla, una missione umanitaria e pacifica di portata storica, nata in risposta all’incapacità della comunità internazionale di agire davanti al genocidio in corso a Gaza.
Dal 2009 il blocco navale illegale imposto da Israele ha affamato 3 milioni di persone. Negli ultimi due anni ha impedito l’ingresso degli aiuti via terra e via mare portando il popolo palestinese alla carestia. L’obiettivo della Global Sumud Flottilla è stato chiaro dal primo momento: forzare l’illegale blocco israeliano e aprire un corridoio umanitario per Gaza.
La Global Sumud Flotilla è un’ancora di salvezza e un simbolo di speranza in azione. Doveva essere protetta, non lasciata da sola a 150 miglia dalle coste palestinesi. Oggi invece di fermare il genocidio si è deciso di fermare la Flotilla.
Il Governo Meloni e gli altri governi mondiali non hanno adempiuto al loro obbligo di difendere il diritto dei propri cittadini e cittadine di navigare in acque internazionali e portare aiuti alla popolazione palestinese stremata da due anni di genocidio.
È tempo di mettere fine al genocidio di Gaza. Le persone si stanno mobilitando dove i governi hanno deciso di voltarsi dall’altra parte. Tutti gli occhi devono ora essere puntati su Gaza. Non dobbiamo distogliere lo sguardo dalle sofferenze del popolo palestinese.
Per questo le realtà della Rete dei Numeri Pari stasera e domani scenderanno in piazza, dando vita e partecipando a iniziative sui territori. Venerdì 3 sarà sciopero generale e sabato 4 alle ore 14 manifestazione nazionale a Roma.
Ufficio stampa
Elisa Sermarni
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