17 ottobre Giornata mondiale per l’Eliminazione delle povertà. Ore 16 manifestazione in Piazza Capranica a Roma

8.5 milioni di persone in povertà
ma il Governo Meloni risponde investendo sull’economia di guerra.
Fuori dalla legge di bilancio il riarmo, la guerra e l’autoritarismo.
Investire su stato sociale e riconversione ecologica.

La legge di Bilancio del Governo Meloni non affronta le priorità del Paese e della maggioranza della popolazione. Le scelte fatte fino a oggi hanno determinato un ulteriore aumento delle disuguaglianze sociali e ambientali, premiando i più ricchi, i costruttori di armi e i produttori di fossili, trascinando il Paese in un’economia di guerra.

Nella giornata del 17 ottobre la Rete dei Numeri Pari, la campagna Stop ReArm Europe, la Rete No dl sicurezza A pieno regime e le realtà impegnate nel percorso Le armi o la vita convocano una manifestazione unitaria a Roma in piazza Capranica dalle 15 alle 18. L’obiettivo è quello di impedire che risorse pubbliche vadano ad alimentare guerra, collasso climatico e insicurezza sociale invece che servire ai bisogni delle persone e all’interesse generale del Paese. Giustizia, ecologia e pace sono un nodo indissolubile per difendere la democrazia sotto attacco da chi scommette su armi, guerre e inquinamento. 

Abbiamo scelto la data del 17 ottobre perchè è la Giornata mondiale per l’Eliminazione delle povertà, che rappresenta una delle priorità del Paese. In Italia sono quasi 6 milioni le persone in povertà assoluta; 8,5 milioni in povertà relativa; 4 milioni i lavoratori e le lavoratrici povere; 1 persona su 3 è a rischio esclusione sociale e 6 milioni di persone non possono più curarsi o devono fare debiti per accedere alle cure. Aumentano le disuguaglianze di genere e secondo il Gender Equality Index 2024 l’Italia è al 14° posto nell’UE e secondo il Global Gender Gap Report 2025 è all’85° posto a livello globale. La dispersione scolastica colpisce circa 500mila minori e l’analfabetismo di ritorno tocca il 35% delle persone tra i 15 e 65 anni. Crescono enormemente anche le disuguaglianze causate dall’impatto dei cambiamenti climatici e dalle conseguenze della crisi ecologica che hanno reso il nostro Paese uno dei peggiori per degrado ecologico e uno dei più a rischio per emergenza idrica, consumo di suolo, riduzione della biodiversità e dissesto idrogeologico.  Queste disparità si manifestano nel degrado di aree non bonificate, nella maggiore esposizione delle comunità più fragili ai rischi ambientali, e nell’impatto differenziato delle politiche ambientali a causa delle diverse condizioni socio-economiche. 

A tutto questo il Governo risponde tagliando le risorse al welfare, attuando politiche autoritarie che prevedono il carcere per chi lotta per i propri diritti, nega il collasso climatico e avvia il piano di riarmo dirottando i soldi ai produttori di armi, all’economia di guerra e all’industria del fossile. Allo stesso tempo il Governo si è impegnato a portare al 5% del PIL la spesa per le armi come richiesto dalla Nato, facendo l’ennesimo regalo ai costruttori di bombe. 

La Legge di Bilancio e le scelte del Governo Meloni vanno contro la Costituzione italiana in quanto violano gli articoli 3 e 11 della Carta costituzionale secondo cui rispettivamente “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” e “L’Italia ripudia la guerra”.

Una finanziaria, quella del Governo Meloni, che contribuisce a una situazione internazionale in cui impoverimento, precarietà, guerra, genocidio, collasso climatico e autoritarismo diventano il nuovo paradigma economico e sociale che minaccia la tenuta delle democrazie, aggravato anche dalla perdita progressiva di libertà di stampa del nostro Paese. L’Italia nel 2025, infatti, è scesa al 49° posto nella classifica sulla libertà di stampa stilata da Reporters sans Frontières.

No al riarmo e all’autoritarismo, si alla riconversione ecologica e all’Agenda sociale. Per questo saremo a Roma in piazza Capranica venerdì 17 ottobre dalle ore 16:00 alle ore 19:00. Sottoscrivi l’appello, condividi, partecipa!

Ufficio stampa
Elisa Sermarini 347 393 5956
Rosa Lella 348 910 5440
Clara Archibugi 333 877 3360

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