NAPOLI IN CREDITO DI DIRITTI. LA RETE DEI NUMERI PARI IN PIAZZA CONTRO IL DEBITO

La rete dei Numeri Pari aderisce alla giornata di mobilitazione indetta dal Comune di Napoli contro il debito ingiusto. Napoli è la terza città d’Italia, con un milione di abitanti e una enorme quantità di contraddizioni sociali portate dal secolare peso di una questione meridionale irrisolta. Nell’ultimo decennio l’aumento delle povertà assolute e relative parli di oltre 10 milioni di donne e uomini sprofondati in condizioni indignitose. Non sono solo numeri, ma storie e volti, la maggior parte dei quali vivono nel Sud Italia.

Il peso della crisi è dettato da politiche economiche barbare che hanno scelto di sacrificare i diritti a favore del rifinanziamento delle banche e del circuito della finanza globale. Politiche che in Italia sono state frutto di scelte politiche precise e rigorosamente geo-localizzate. È il Sud il luogo che paga maggiormente il peso dei tagli ai servizi e agli enti locali e Napoli la prima città a pagare più di tutti le ingiustificabili politiche neoliberiste.

Aumentano le povertà e diminuiscono le risorse per i servizi essenziali, una contraddizione spaventosa determinata da scelte scellerate che hanno azzerato diritti, privatizzato servizi, impoverito territori. A pagare il prezzo di questa divaricazione sociale nella società sono le cittadine e i cittadini che vedono sanità, trasporti, istruzione, servizi minimi con costi eccessivi e la cui qualità è sempre più in calo. Un decennio di evidente violazione dell’articolo 3 della Costituzione: anziché rimuovere gli ostacoli di natura economica che impediscono lo sviluppo della persona si è scelto di moltiplicare tali ostacoli fino alle estreme conseguenze.

Questa è la vicenda del debito napoletano. Pensiamo, sin dalla fondazione della rete dei Numeri Pari, che il debito che grava sulle spalle dei territori e delle persone sia un fatto iniquo. La logica stessa dell’indebitamento pubblico è di per sé un concetto inaccettabile. Le amministrazioni pubbliche devono poter garantire a prescindere dalla condizione delle proprie casse, i servizi minimi.

I comuni, le strutture pubbliche, non sono aziende e non può valere la logica del debito come una colpa da espiare sulla pelle dei cittadini. Peggio è se questo debito non è prodotto né dall’attuale amministrazione comunale, né dai cittadini. La ricostruzione del terremoto degli anni ’80, l’emergenza rifiuti sono state le grandi occasioni di trasformazione delle mafie: i gruppi mafiosi grazie ai grandi gettiti di denaro statale incontrollato si sono trasformate in vere e proprie imprese dell’emergenza. Il debito che oggi grava sulle spalle delle casse comunali e che impediscono le politiche sociali minime sono frutto di due grandi speculazioni che hanno impoverito le città, costruito le periferie esterne di Napoli senza criterio e servizi, che hanno gestito nel peggiore dei modi possibili la vicenda rifiuti in Campania. È quindi allucinante che debiti milionari, gestiti da autorità commissariali negli ultimi trent’anni, poggino sulle spalle di un’amministrazione comunale che quel denaro pubblico non lo hai mai gestito.

Altro che debito! Sono i cittadini che in questi anni sono stati piuttosto in credito: di diritti, di risorse, di democrazia. Sono i cittadini di Napoli che vantano un credito da riscuotere: potere avere le stesse risorse e le stesse possibilità della altre grandi città italiane; avere il diritto di poter avere le risorse per programmare servizi pubblici di qualità e non di rincorrere continuamente e affannosamente una situazione debitoria che soffoca la città e non le permette di crescere.

La Rete Numeri Pari sarà quindi in piazza il 14 aprile al fianco del Comune di Napoli perché il Governo destini con urgenza risorse nazionali per aprire una nuova stagione di politiche sociali e culturali per la città. Napoli e i suoi quartieri ne hanno bisogno per contrastare la povertà che in questa città accresce il potere delle camorre ogni giorno, per restituire dignità a chi non ha un lavoro, futuro ai giovani in cerca di opportunità, benessere a chi ha bisogno di cure e di servizi efficienti in una così grande ed importante metropoli.

Napoli non è in debito con nessuno, tantomeno con banche e creditori privati che hanno speculato sulla città per decenni. Napoli e il Sud sono invece in credito: è il momento di riscuotere risorse, fiducia, energia, diritti, possibilità per far alzare la testa alla terza città d’Italia e darle la possibilità di correre al pari delle altre città sorelle di tutta Europa.

 

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