ROMA | OLTRE IL “FEUDO DEI CASAMONICA”. ROMANINA, LA MAPPA DELLA SPERANZA

di Valentina Mira

ROMA – Romanina, il quartiere spesso raccontato come “il feudo dei Casamonica”, rinasce. E lo fa grazie a un lavoro collettivo che parte proprio dalla riappropriazione di beni confiscati al clan. Forte il ruolo propulsivo di Libera, ma anche di realtà locali come il comitato dei genitori dei ragazzi in età scolastica. Il tour inizia al Roxy Bar, dove il giorno di Pasqua del 2018 la proprietaria, Roxana Roman, aveva denunciato due membri del clan che erano arrivati a picchiare una giovane disabile, oltre che a distruggere il locale.

L’aria che si respira qui oggi è diversa. «C’è voglia di riscatto», racconta Diego Ciarafoni di Libera e della Rete dei Numeri Pari, nato e cresciuto nel quartiere. I problemi non sono certo pochi, e riguardano l’assenza di servizi essenziali, dalla pulizia delle strade ai trasporti. Un vero e proprio isolamento: «L’unico pullman passa ogni 35 minuti, il Raccordo che divide da Anagnina è un limite invalicabile».

Perfino i potenziali progetti di ampliamento della metro A da Anagnina salterebbero a piè pari Romanina, approdando direttamente a Tor Vergata, zona universitaria. Un modo per sottolineare la considerazione che l’amministrazione ha di questa ex borgata.

Ma gli abitanti non si arrendono alla criminalità, da una parte, e alla politica disattenta. Questo quartiere, oggi, è speranza, è riappropriazione degli spazi da parte della comunità: si va dal cerchio di papaveri piantato dai bambini delle medie al Giardino della giustizia, ai murales di Alessandra Carloni, artista romana, che costellano lo stesso spazio verde, finalmente curato.

Il comitato dei genitori e Libera hanno organizzato recentemente un cineforum che è l’esempio più lampante dei risultati benefici dell’atto di riprendersi gli spazi. Racconta Vanessa, la presidentessa del comitato: «Ci sono state delle proiezioni davanti alla scuola a cui hanno partecipato più di cento famiglie. Proiezioni gratuite, proprio in quella che era una delle principali piazze di spaccio». Il lavoro è sinergico e coinvolge molte realtà, comprese le polisportive locali. Dal 17 al 23 giugno i bambini delle scuole potranno partecipare al campo estivo di Libera.

C’è poi un’altra zona, erroneamente raccontata come Romanina ma che in realtà si chiama Campo Romano, che ospita il lotto del Parco della Legalità, con una pista di pattinaggio, un campo polivalente di pallavolo e basket, una biblioteca. Solo dall’altra parte della strada c’è un palazzo rosa che fu, anch’esso, villa dei Casamonica. Al suo posto, oggi, c’è la sede di un’associazione per ragazzi con autismo. Perché la rinascita della Romanina passa attraverso l’inclusione di tutte le fasce sociali.

Fondamentale, in questo caso, l’intervento da parte delle istituzioni richiesto a gran voce sui servizi pubblici. Il Municipio ha promesso una fascia di sicurezza intorno alla scuola che comprenda semafori, dossi e tutto il necessario per proteggere i bambini. Maria, 53 anni, che frequenta l’area intorno alla scuola locale, si dice fiduciosa: «Qua è iniziato qualcosa. Ora devono darci una mano a farla proseguire».

ROMA | Oltre il “feudo dei Casamonica”. Romanina, la mappa della speranza

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