Centocelle, la rete antimafia parte dal basso: “Rafforziamo i diritti contro la criminalità”

L’ufficializzazione di ‘Centocelle è cøasa nostra’ durante un’assemblea che si è tenuta sabato presso l’Istituto comprensivo di via dei Sesami

Ylenia Sina –  
Dal banco alimentare allo sportello di consulenza psicologica. Dall’assistenza allo studio per i minori passando per i corsi di lingua italiana per stranieri. Ma anche attività culturali e momenti di aggregazione. Parte da un lavoro già consolidato sul territorio con lo scopo di “aprirsi a molte più realtà e allargare le attività” la rete antimafia che è stata ufficializzata sabato scorso con l’assemblea pubblica “Centocelle è cøasa nostra” che si è tenuta all’Istituto comprensivo di via dei Sesami. La chiamata è partita dalla Rete dei numeri pari che riunisce a livello nazionale centinaia di associazioni e realtà cittadine impegnate nel sociale e nella lotta contro la povertà attiva da tempo con diversi soggetti anche nel V municipio.A rispondere alla chiamata un lungo elenco di realtà tra cui Libera, Iskra Coop Sociale Onlus, la Casa del Popolo di Centocelle, l’associazione Islamica in Italia, l’Istituto comprensivo via dei Sesami, la Libera assemblea di Centocelle, Nonna Roma, Cgil, Fiom, Usicons, il Comitato del Parco, Piazza del dialogo, il Centro di giornalismo permanente, l’associazione Agende Rosse, le reti studentesche, le associazioni di commercianti locali.

Il percorso nasce in risposta agli attentati incendiari che si sono susseguiti tra ottobre e novembre del 2019 quando nel giro di pochi giorni e in un piccolo quadrante di Centocelle sono stati dati alle fiamme diversi esercizi commerciali: la libreria la Pecora Elettrica, la pinseria Cento55 e il Baraka Bistrot. “L’idea è quella di mettere insieme tante realtà che operano sul territorio da tempo e fare rete per interagire maggiormente”, ha spiegato a Romatoday Emilia Fragale, insegnante dell’Istituto comprensivo di via dei Sesami. Obiettivo: “Potenziare e incrementare tutte quelle attività in grado di dare una risposta alla fascia di popolazione più fragile, da chi perde il lavoro al commerciante in difficoltà. Perché è quando si trovano in quella situazione che le persone attingono a bacini di welfare differenti come la criminalità”.

La strada è quindi quella di rafforzare la rete sociale a difesa delle fasce più deboli della popolazione, andando ad incidere proprio su quelle disuguaglianze sociali ed economiche che rendono parte della cittadinanza più vulnerabile non senza una critica alle istituzioni, locali e cittadine, che anche dopo gli incendi di Centocelle hanno messo in campo risposte considerate “insoddisfacenti”. In cima alla lista la richiesta, rimasta disattesa da parte del V municipio guidato da Giovanni Boccuzzi, di un consiglio municipale straordinario per affrontare proprio questo tema. “Crediamo che le istituzioni del territorio debbano dare un segno più tangibile della loro presenza in termini di maggiori servizi e fatti concreti”, commentano a Romatoday dalla Casa del popolo di Centocelle “a partire da azioni pratiche come l’installazione dell’illuminazione del parco di via delle Palme o prestare una maggiore attenzione alle attività che vengono aperte sul territorio”.

Non solo. Aggiunge Fragale: “E’ necessario prestare più attenzione alle disuguaglianze con interventi strutturali da parte degli organi competenti che con poche risorse  potrebbero risolvere gravi situazioni di disagio”. È la Rete dei numeri pari a fornire qualche numero a partire dal fondo per le politiche sociali del bilancio del Comune tagliato di più di 100 milioni di euro in tre anni e dall’aumento delle disuguaglianze con l’1,8 per cento della popolazione romana che possiede un reddito di oltre 100 mila euro all’anno mentre il 51,3 per cento dispone di un reddito inferiore ai 15 mila euro.

Anche il luogo per l’assemblea non è stato scelto a caso: “Questo istituto scolastico è impegnato da molto tempo nell’educazione dei ragazzi sul fenomeno della criminalità organizzata. Scuola, famiglia e territorio sono gli elementi in cui si sviluppano i singoli individui. È la scuola che educa il cittadino e rientra negli obiettivi della scuola parlare di queste tematiche e affrontarle insieme perché sono di tutti”.

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